Questo modello prende il nome dalla dea romana e italica della fioritura dei cereali e delle altre piante utili all’alimentazione, compresi i vigneti e alberi da frutto. Col tempo venne intesa e venerata come dea della primavera. In occasione delle celebrazioni a lei dedicate, accanto all’antica abitudine di coronare il capo con ghirlande di fiori vennero introdotti i mimi, piccole scene comiche nelle quali erano ammesse a recitare anche le donne.
Questo modello prende il nome della bellissima donna mitologica dai lunghi capelli, con una sinuosa coda di pesce. È questa l’iconografia a cui siamo abituati, tramandata da tante saghe e leggende. Ben prima che Andersen scrivesse la bellissima fiaba de “La Sirenetta”, infatti, le leggende di tutt’Europa raccontavano tante storie che avevano come protagonista una bellissima sirena.
Il modello Calipso prende il nome della divinità greca presente in svariate leggende, che la rappresentano come una ninfa acquatica. Donna bellissima ed immortale, Calipso abitava in una grotta profonda, con molte sale, che si apriva su giardini naturali, un bosco sacro con grandi alberi e sorgenti che scorrevano attraverso l’erba. Passava il tempo a filare, tessere, con le schiave, anch’esse ninfe, che cantavano mentre lavoravano.
Questo modello prende il nome della dea greca Artemide, gemella di Apollo, dio della bellezza e delle arti. Artemide è la dea della caccia, del bosco e degli animali che lo popolano, della fertilità e delle nascite. Il suo tempio di Efeso era una delle sette meraviglie del mondo antico. Sempre raffigurata con un arco ed una freccia, le erano sacri il cervo ed il cipresso.
Demetra prende il nome della dea greca del grano, dell’agricoltura, del raccolto, della crescita e del nutrimento. Demetra presiedeva i cereali e la fertilità della terra; anche se Demetra è spesso descritta semplicemente come la dea delle messi, in realtà governava anche la legge sacra e l’intero ciclo della vita.
